martedì 30 settembre 2008

Sindrome da Pianeta Verde...

Nuovo stop ai box per Caio

Cambiano i protagonisti (fuori Beltrame e Faion, dentro Caio e Mazzon), ma il risultato non cambia. Nell'amichevole di ieri sera contro il Green Planet ancora una brutta prestazione dell'Unicar, conclusasi peraltro con la prima sconfitta stagionale (5 a 3). Da un paio di uscite a questa parte qualcosa non funziona nei meccanismi degli all-blacls, e il campanello d'allarme suonato venerdì scorso contro il Più Sport comincia a somigliare sempre più al rintocco di un campanile. Difficile fare una disamina della situazione: certamente la panchina corta può essere una giustificazione, ma anche automatismi che dovrebbero essere oliati da tempo sembrano improvvisamente inceppati. Sul sintetico del Dream Village si sono visti errori da oratorio (tipo avversari accompagnati verso il centro e non all'esterno) che non possono essere attribuiti alla mancanza di cambi. La sensazione, in questo momento, è che l'Unicar non possa permettersi assenze ma per certi cali di concentrazione non vi sono proprio spiegazioni plausibili (minchia come scrivo bene oggi...). Che quella di ieri fosse una serataccia l'ha confermato anche l'infortunio occorso a Caio (l'ennesima distorsione alla caviglia) che sarà valutato nelle prossime ore dagli specialisti di UnicarLAB (cioè i meccanici dell'officina Opel): si spera per un recupero entro l'inizio di campionato, ma sarà dura. Come si dice in questi casi, comunque, meglio che i momenti storti avvengano ora piuttosto che fra due settimane e dopo tutto le amichevoli sono fatte anche per sperimentare e concedersi gli errori. A questo si aggiunga il fatto che il Green Planet è da sempre la bestia nera di Gino e compagni e, se non altro per la cabala, la sconfitta di ieri può anche andar bene (ma si può sapere che cazzo è 'sta cabala???). Per concludere veniamo alle note positive, che ancora una volta giungono dallo spogliatoio: il morale è alto, l'affiatamento non è perso e anche l'inserimento di Stefano Mazzon è una lieta sorpresa. Ieri sera, nel post-partita, momento toccante fra i due milanesi della squadra (Mazzon, appunto, e il cinisellese Paron Cilli) che, ritrovatisi in esilio a Pordenone, se le son raccontate fino a notte fonda, scoprendo di essere fratelli interisti, malati di basket meneghino, mio zio sta in viale Monza, tu dove esci, io faccio viale Certosa, quella volta che abbiamo vinto lo scudetto a Livorno, ma va' cjiapà i rat, che's chi l'è un terun, viva la figa e chi la sfuriga.... com'è piccolo il mondo, come nascono gli amori!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

almeno voi avevata i cambi! Noi 50' in 5: d'acciaio (le mie gambe alla fine)! ;)

Felice Caccamo ha detto...

Tutta salute! Ah, grazie per il post sul nostro blog!

Enrico IODICE ha detto...

...la "cabala" è un temibile predatore marino che ti fa l'occhiolino da dentro l'acqua e quando ti avvicini ti trancia il fisico in due... o mi confondo col "colegone di biella"??? mah...
Gianduia